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stefano borselli
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e varia umanità
Architettura & Urbanistica
Per superare il fallimento dell'architettura modernista, una raccolta di numeri che testimonia della esistenza di una architettura tradizionale per il XXI secolo.
Dove Rodolfo Quadrelli ci aiuta a definire la tradizione (traditio, tradere ovvero consegnare) come ciò che indica naturalmente il tempo futuro, la spinta verso il futuro: è la tradizione che rappresenta il possibile (e perciò l'universale, come la poesia per Aristotele). Il possibile non è da confondere con il probabile o l'eventuale o l'imprevedibile: probabilità, eventualità, imprevedibilità sono prodotti esclusivi della casualità, mentre con il possibile si indica la presenza dell'intelligenza, della scelta consapevole e vitale fatta dai viventi. ¶ La tradizione può rappresentare qualcosa che è realmente stato e che potrebbe ancora essere, recuperando la tradizione dal passato. Dal passato possiamo recuperare una tradizione, interrotta nel tempo, e proiettarla nel futuro rendendola di nuovo viva. Ma un secondo tipo di tradizione è quella che può non essersi mai verificata nel passato, ma «che avrebbe potuto essere e che forse potrà ancora essere» per dirla sempre con le parole di Quadrelli (da Il linguaggio della poesia). ¶ In ultima analisi, «l'innovazione è già raggiunta nel succedersi delle generazioni che di volta in volta raggiungono la vita: l'originalità non consiste nell'offrire una risposta ‹originale›, ma nel doverne dare una ogni volta, di bel nuovo, da ogni generazione, da ogni uomo. Il compito non sarà dare la risposta nuova od originale, ma dare la risposta giusta.» (da Filosofia delle parole e delle cose). ¶ Non è da ravvisare comunque una nostalgia dell'antico, dell'antico contrapposto al moderno: c'è la convinzione che vi siano idee da ritrovare non necessariamente nel passato, sí piuttosto nelle possibilità permanenti che giacciono al di sotto della storia e in interiore homine. La tradizione non è il passato, come vogliono invece storicisti e avanguardisti.» (tratto da I potenti della letteratura) ¶ E alle parole di Rodolfo Quadrelli, quasi a completamento, non si può che aggiungere un breve paragrafo tratto dal volume IV di The Nature of Order, di Christopher Alexander: «Il vocabolario progettuale sotteso a quanto realizzato nel XX secolo, lungo quasi tutto il secolo, impone ai progettisti la creazione di strutture che possono definirsi di volta in volta ‹interessanti›, ‹piacevoli›, ‹fantastiche›, ‹coinvolgenti›, ‹ricche di stile›, tutto tranne che ‹belle›, e infatti quanto realizzato non è mai veramente bello. Questo termine ha un significato inalterabile, che non può contaminarsi, e nel corso della temporanea follia esplosa nel XX secolo non si può sopportare che venga toccato questo nervo scoperto.»
Architettura
Cristopher Alexander
Cristopher Alexander
№91 (630) (Febbraio 2011) Sull'ipotesi di ricostruzione in via Giulia, Roma.
№136 (675)
(Gennaio 2012) Serena Baldini
№198 (737)
(Febbraio 2013) Ettore Maria Mazzola
№231 (770)
(Settembre 2013) M.W. Mehaffy & N.A. Salíngaros
№239 (778)
(Novembre 2013) Ettore Maria Mazzola
№309 (848)
(Aprile 2015) Cristopher Alexander
№400 (939)
(Gennaio 2017) Ettore Maria Mazzola
№424 (963)
(Agosto 2017) Ettore Maria Mazzola
№455 (994)
(Maggio 2018) Giulio Rupi
№459 (998)
(Maggio 2018) Ettore Maria Mazzola
№468 (Agosto 2018) Ettore Maria Mazzola
№493 (Febbraio 2019) Ettore Maria Mazzola
№519 (Agosto 2019) Ettore Maria Mazzola
№637 (Giugno 2022) Nikos A. Salíngaros
№643 (Agosto 2022) Nikos A. Salíngaros
Urbanistica
Léon Krier
№1 (540) (Settembre 2009) La città ai marginiInterviste a 8 architetti, sociologi ed urbanisti italiani.
№4 (543) (Settembre 2009) Costa frattale e vita urbana.
№12 (551) (Ottobre 2009) Un'altra urbanistica per salvare le periferie.
№21 (560) (Dicembre 2009) Una città diversa è possibileLéon Krier e Pier Carlo Bontempi ad Arezzo.
№31 (570)
(Gennaio 2010) Ettore Maria Mazzola
№34 (573) (Febbraio 2010) New Urbanism all'opera.
№36 (575)
(Febbraio 2010) Ciro Lomonte
№43 (582) (Aprile 2010) Convegno sullo sviluppo urbano di Roma 8-9 aprile 2010.
№63 (602)
(Settembre 2010) Ettore Maria Mazzola
№67 (606)
(Ottobre 2010) Ettore Maria Mazzola
№77 (616)
(Novembre 2010) Ettore Maria Mazzola
№101 (640) (Aprile 2011) Dal Corviale allo Zen.
№144 (683)
(Febbraio 2012) Gruppo Salíngaros
№204 (743)
(Marzo 2013) Andrew Cusack
№386 (925)
(Ottobre 2016) Nikos A. Salíngaros
№656 (Febbraio 2023) Ettore Maria Mazzola
№668 (Giugno 2023) Ettore Maria Mazzola
№679 (Ottobre 2023) Ettore Maria Mazzola
№695 (Maggio 2024) Ciro Lomonte
№702 (Ottobre 2024) Mario Vittorio Di Fidio
Verso un'architettura resiliente
№262 (801)
(Giugno 2014) M.W. Mehaffy & N.A. Salíngaros
№264 (803)
(Luglio 2014) M.W. Mehaffy & N.A. Salíngaros
№266 (805)
(Agosto 2014) M.W. Mehaffy & N.A. Salíngaros
№268 (807)
(Agosto 2014) M.W. Mehaffy & N.A. Salíngaros
№270 (809)
(Agosto 2014) M.W. Mehaffy & N.A. Salíngaros
Architettura religiosa
Architettura religiosa contemporanea.
№36 (575)
(Febbraio 2010) Ciro Lomonte
№83 (622) (Gennaio 2011) Architettura religiosa. Buone idee escluse.
№85 (624) (Gennaio 2011) Guardini-Schwarz. Apriamo il discorsoBreve viaggio alle origini del disastro.
№90 (629)
(Febbraio 2011) Ciro Lomonte
№97 (636) (Marzo 2011) Guardini-Schwarz: discorso aperto.
№228 (767)
(Settembre 2013) Rodolfo Papa
№296 (835)
(Febbraio 2015) Ciro Lomonte
№361 (900)
(Aprile 2016) Ciro Lomonte
№417 (956)
(Giugno 2017) Ettore Maria Mazzola
Progetti per Corviale
№49 (588)
(Maggio 2010) Ettore Maria Mazzola
№50 (589)
(Maggio 2010) Cristiano Rosponi
№51 (590)
(Giugno 2010) Gabriele Tagliaventi
Sequenze urbane in pratica
« [...] piú che del dettaglio di ciascun edificio in sé, conta l'architettura d'insieme delle strade, assai varie e pittoresche nel casuale comporsi di tanti elementi disparati — crocicchi, androni, sottopassaggi angusti, l'improvviso alzarsi e scorciare di muraglie, i balconi fioriti, le loggette, le altane». (Plinio Marconi, «L'Architettura rustica nell'Isola di Capri», in Le Madie, pubblicazione mensile d'Arti Paesane, n°2, dicembre 1923, p. 22) ¶ «Quando un giorno da un malchiuso portone / tra gli alberi di una corte / ci si mostrano i gialli dei limoni / e il gelo del cuore si sfa, / e in petto ci scrosciano / le loro canzoni / le trombe d'oro della solarità». (Eugenio Montale, I limoni, 1925)
№65 (604)
(Settembre 2010) Ettore Maria Mazzola
№156 (695)
(Aprile 2012) Stefano Borselli
№168 (707)
(Luglio 2012) Andrea G. Sciffo
№301 (840)
(Marzo 2015) Andrea G. Sciffo
№321 (860)
(Luglio 2015) Andrea G. Sciffo
№327 (866)
(Agosto 2015) Andrea G. Sciffo
№370 (909)
(Luglio 2016) Andrea G. Sciffo
№444 (983)
(Gennaio 2018) Andrea G. Sciffo
Go, go, go, said the bird: human kind
Cannot bear very much reality.
(Via, via, andate, disse l'uccello: la specie umana / Non può sopportare tanta realtà.)
T.S. Eliot
(Four Quartets, 1935)
Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile
divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato; il tempo in cui
quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate
ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate — virtú, amore, opinione, scienza, coscienza,
ecc. — tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità
universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà,
morale e fisica, divenuta valore venale, viene portata al mercato per essere apprezzata
al suo giusto valore.
(Miseria della filosofia, 1847)
La ricchezza delle società nelle quali predomina il modo di produzione capitalistico si presenta
come una immane accumulazione di merci.
(Il Capitale, 1867)
Karl Marx
Possiamo leggere questi brani come una definizione della società capitalistica:
è quella dove la merce dilaga, e come una previsione: tutto diventerà merce. Va onestamente
preso atto che la previsione si è avverata e continua a farlo ed è propria di Marx.
ὀλίγα προδιελθὼν ἐπιφέρει· διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ κοινῷ· ξυνὸς γὰρ ὁ κοινός. τοῦ
λόγου δ’ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησιν.
(Frammento 2: Bisogna seguire ciò che è comune. Ma pur essendo questo logos comune,
i molti vivono come se avessero una loro propria saggezza.)
ὁ Ἡράκλειτός φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων
ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαι
(Frammento 89: Per i desti il mondo è unico e comune, invece i dormienti si involgono
in un mondo proprio.)
Eraclito
¿Para qué escribir, si no se da a esta operación, demasiado fácil, de empujar la pluma
sobre un papel cierto riesgo tauromáquico y no nos acercamos a asuntos peligrosos,
ágiles, bicornes?
(Perché scrivere, se non diamo a questa operazione, troppo facile, di premere la penna
su un foglio di carta un certo rischio tauromachico e non ci avviciniamo a questioni
pericolose, agili, bicorni?)
Ortega y Gasset
(Estudios sobre el amor, 1926)
Il passo è stato reso celebre da James Hillman che l'ha citato e fatto suo in Re-visione della psicologia.
Tra fa’ ‘na cosa bella e una brutta,
tanto vale falla bella.
zio Renzo
(Detto raccolto da Luciano Funari )
In the elder days of Art,
Builders wrought with greatest care
Each minute and unseen part;
For the Gods see everywhere.
(Nei tempi antichi dell'arte, i costruttori lavoravano con la massima cura ogni parte
minuscola e invisibile, perché gli Dei vedono dappertutto.)
Henry Wadsworth Longfellow
(The Builders)
L es cons, ça ose tout.
C'est même à ça qu'on les reconnaît.
(Gli sciocchi, quelli osano tutto. È proprio da ciò che si riconoscono.)
Michel Audiard
Pensare estremo, agire accorto.
Mario Tronti
E xpertus metuit.
(Colui che ha esperienza teme.)
Orazio
Λ άθε βιώσας.
(Vivi nascosto.)
Epicuro
Wo aber Gefahr ist, wächst
Das Rettende auch.
(Ma là dov’è pericolo, / cresce anche ciò che salva.)
Friedrich Hölderlin
«Scrive un autor grave, che ogni animal velenoso porta seco il rimedio da curarlo:
& che non vi è pianta, od altro misto, che essendo veleno non habbia vicino a sé il
rimedio contro il suo morbo. Hanno detto alcuni, che in Malta, & in altri luoghi,
& Isole non si trovino animali velenosi: altri dicono esservene assai, ma esservi
anco il rimedio, che è l’istessa terra, od altro, atto a curar quel veleno. ¶ Trovasi
in Oriente una pianta, di cui le radici, che guardano a Ponente sono velenosissime,
& quelle volte a Levante sono ottimo rimedio a quel veleno». (Pio Rossi, Convito morale..., Venezia 1639, p. 481)
Frattanto durezza e profumo del legno di quercia cominciavano a parlare in modo piú percettibile
della lentezza e costanza con cui l’albero cresce. ¶ La quercia stessa diceva che
solo in tale crescita si fonda ciò che perdura e dà frutto; che crescere significa
aprirsi alla vastità del cielo e allo stesso tempo mettere radici nell’oscurità della
terra; che tutto ciò che è solido prospera solo se l’uomo è in pari misura entrambe
le cose: pronto alla richiesta del cielo supremo e custodito nella protezione della
terra che sostiene.
Martin Heidegger
(Der Feldweg )
Fintanto che si realizza anche una sola rima, non c’è ancora il caos e il nichilismo non ha
ancora trionfato.
l’anima d’un tratto il caos abbandona...
Carl Schmitt
(Glossario)
Noi riferimmo il concetto di Invarianza dapprima a una teoria, poi a un progetto. Lo
riferiamo ora al processo di vita che include teoria e progetto, cosí come l’attività.
Esso si enuncia e si esprime in relazione con la manifestazione del godimento. ¶
Godere è integrare ciò che avviene, ciò che si manifesta nella spontaneità degli
uomini, delle donne, della natura, del cosmo. È riempirsi dell’accaduto che ha potuto
essere previsto, dell’imprevisto, sempre rimanendo sé stessi, tanto al livello dell’individualità
che della specie.
Il godimento si afferma nella gioia di vivere l’invarianza in seno al divenire.
¶
Cosa impedisce agli uomini e alle donne di vivere questo godimento e li consegna
alla dipendenza?
Il rinchiudersi in un divenire fuori natura fondato a partire da una rottura di continuità
con essa, con il cosmo, per sfuggire ad una minaccia la cui ragione, i fondamenti
sono stati da lungo tempo perduti, dimenticati, scotomizzati, rimossi.
Il rinchiudersi in una domesticazione legata all’abbandono di ogni naturalità, a
uno stornamento nell’artificiale, fondamenti della repressione genitoriale.
Il rinchiudersi in un modo di conoscere che mira principalmente a giustificare il divenire
di erranza che lo fonda.
Il rinchiudersi in una sovranatura popolata d’ipostasi, di entità, in un mondo virtuale,
forma profana della prima.
Il meccanismo infernale che, a livello individuale, come a quello della specie, conduce
costantemente a una riattualizzazione della minaccia cosí come del terrore e della
fascinazione che la rottura di continuità produsse. [...]
Non ho nemici: il rinchiudersi viene cosí abolito.
Jacques Camatte
(Index)
I potenti si fiutano e capiscono al volo chi è della loro parte e chi no. Nello stesso 1967
l'insulso Traité de savoir-vivre à l'usage des jeunes générations di Vaneigem uscì nella prestigiosa veste delle edizioni Gallimard, mentre Debord
a stento riuscì a pubblicare La Société du spectacle con le semisconosciute Éditions Buchet-Chastel....
Gianni Collu
(Conversazione privata, 2016)
Wehrlos, doch in nichts vernichtet
Inerme, ma in niente annientato
(Der christliche Epimetheus
Konrad Weiß)
Legenda: Translated by/Traduit par/Tradotto da; Title of the text in the edition/Titre du texte dans l'édition/Titolo del testo nell'edizione;
Title-Date of original text/Titre-Date du texte original/Titolo-Data del testo originale;
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